Charles Darwin
Charles Robert Darwin nacque il 12 febbraio 1809, lo stesso giorno in cui nacque Abraham Lincoln. Entrambi fecero tremare il mondo nel corso della loro vita, detestavano lo schiavismo e oggi sono raffigurati sulle banconote di piccolo taglio (le più comuni) della loro nazione d'origine.
Darwin trasformò la visione dominante di stabilità, della Terra, di tutte le specie al mondo e, non da ultimo, degli strati sociali, in un'immagine di movimento. Lasciando passare il tempo necessario, le leggi della trasformazione biologica modificheranno inesorabilmente la vita sulla Terra. Antiche specie scompariranno, sostituite da nuove specie. La tradizione voleva che solo Dio potesse creare una specie nuova.
Darwin era un normale creazionista quando partì per il viaggio di cinque anni intorno al mondo, sul Beagle. Quando fece ritorno in patria, nel 1836, era un evoluzionista.
Egli spese l'ultima parte di quel decennio riflettendo sull'evoluzione e riuscendo a individuarne il meccanismo centrale: la selezione naturale. Tuttavia aspettò il 1844 prima di rivelare le sue concezioni a qualcuno al di fuori della famiglia e non pubblicò nulla prima di esservi spinto dall’arrivo, nel 1858, di una lettera di Alfred Russel Wallace in cui vi era delineato qualcosa di così simile a ciò che da tempo ormai considerava la «sua teoria» che si sentì mancare.
Perché Darwin aspettò vent'anni? Perché sapeva che la sua idea avrebbe letteralmente sconvolto il mondo e avrebbe trasformato il modo in cui la scienza considera la vita sulla Terra.
Darwin trasformò la visione dominante di stabilità, della Terra, di tutte le specie al mondo e, non da ultimo, degli strati sociali, in un'immagine di movimento. Lasciando passare il tempo necessario, le leggi della trasformazione biologica modificheranno inesorabilmente la vita sulla Terra. Antiche specie scompariranno, sostituite da nuove specie. La tradizione voleva che solo Dio potesse creare una specie nuova.
Darwin era un normale creazionista quando partì per il viaggio di cinque anni intorno al mondo, sul Beagle. Quando fece ritorno in patria, nel 1836, era un evoluzionista.
Egli spese l'ultima parte di quel decennio riflettendo sull'evoluzione e riuscendo a individuarne il meccanismo centrale: la selezione naturale. Tuttavia aspettò il 1844 prima di rivelare le sue concezioni a qualcuno al di fuori della famiglia e non pubblicò nulla prima di esservi spinto dall’arrivo, nel 1858, di una lettera di Alfred Russel Wallace in cui vi era delineato qualcosa di così simile a ciò che da tempo ormai considerava la «sua teoria» che si sentì mancare.
Perché Darwin aspettò vent'anni? Perché sapeva che la sua idea avrebbe letteralmente sconvolto il mondo e avrebbe trasformato il modo in cui la scienza considera la vita sulla Terra.
La chiave del dilemma di Darwin sta nel fatto che la società britannica aderiva per lo più alla concezione biblica dell'origine del mondo e della vita e della stabilità di tutte le cose dalla loro creazione, riunendo persone di ogni ceto sociale, compreso il mondo accademico. Tutti i maestri e i colleghi più vecchi di Darwin appartenevano all'élite benestante o al clero. Tutti religiosi e legati allo status quo che significava innanzitutto stabilità sociale.
Quindi Darwin non contrastava soltanto una visione scientifica predominante, perché questa, rispecchiando la percezione della stabilità del mondo con le sue specie, si accordava così bene alle concezioni religiose comuni che attaccare l'una voleva dire attaccare anche le altre.
Darwin vide «qualcosa di grandioso in questa concezione della vita», nel senso che nell'evoluzione vide un semplice processo naturale che sta alla base della produzione di tutte le migliaia di piante e animali meravigliosi che popolano la Terra.
Darwin separò il mondo scientifico dal mondo religioso, quanto meno per ciò che riguardava l’origine e l’evoluzione delle specie viventi. Egli convinse il mondo scientifico e il mondo intellettuale che la vita si
è evoluta per cause naturali, contribuendo alla laicizzazione del mondo occidentale più di ogni altro pensatore della storia.
© 2013 Un Naturalista sul Web. All rights reserved.
Quindi Darwin non contrastava soltanto una visione scientifica predominante, perché questa, rispecchiando la percezione della stabilità del mondo con le sue specie, si accordava così bene alle concezioni religiose comuni che attaccare l'una voleva dire attaccare anche le altre.
Darwin vide «qualcosa di grandioso in questa concezione della vita», nel senso che nell'evoluzione vide un semplice processo naturale che sta alla base della produzione di tutte le migliaia di piante e animali meravigliosi che popolano la Terra.
Darwin separò il mondo scientifico dal mondo religioso, quanto meno per ciò che riguardava l’origine e l’evoluzione delle specie viventi. Egli convinse il mondo scientifico e il mondo intellettuale che la vita si
è evoluta per cause naturali, contribuendo alla laicizzazione del mondo occidentale più di ogni altro pensatore della storia.
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