Uccelli, lucertole e insetti
Uno stormo di piccoli parrocchetti verdi, con una macchia gialla sulla fronte, si posava al mattino presto sugli alberi della Estrada. Si alimentavano quietamente, talvolta chiacchierando in tono sommesso, poi, se venivano disturbati, lanciavano un urlo stridulo e volavano via. Non vedemmo i colibrì quella volta, sebbene ne abbia trovati in seguito a centinaia, quando certi alberi erano in fiore. Soltanto in lontananza vedemmo gli avvoltoi, a grande altezza, che volteggiavano in cerchio sopra ai macelli pubblici. Diversi pigliamosche, fringuelli, tordi, una tribù di uccelli dai colori chiari, alcuni dei quali facevano sussultare i visitatori con le loro note straordinarie emesse dai loro nascondigli nella fitta boscaglia, i tanagra e altri piccoli uccelli popolavano i dintorni.
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Nessuno di questi aveva un canto piacevole, eccetto un piccolo scricciolo marrone (Troglodytes furvus), la cui voce melodiosa ricorda quella del pettirosso europeo. Si può vedere spesso questo uccellino saltare o arrampicarsi sui muri e sui tetti delle case e sui vicini alberi. Il suo canto si ode più spesso durante la stagione delle piogge, quando gli alberi Manguba perdono le foglie. In questo periodo la Estrada das Mangubeiras ha un aspetto assai insolito per un paese tropicale. Quest'albero è uno dei pochi della regione delle Amazzoni che perde interamente il proprio fogliame prima che le nuove gemme diano i nuovi germogli. I rami nudi, il terreno fradicio ed ingombro di foglie morte, la nebbia grigia che avvolge la vegetazione circostante e l'aria fredda subito dopo l'alba, tutto si combina a ricordare uno dei mattini autunnali in Inghilterra.
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Numerosi tanagra frequentavano i frutti degli alti alberi del nostro giardino. Le due specie che attrassero maggiormente la nostra attenzione furono il Ramphocelus jacapa e il Tanagra episcopus. Le femmine di entrambe le specie hanno colori scialbi, ma il maschio di jacapa ha un bellissimo piumaggio vellutato nero e porpora ed il becco in parte bianco, mentre il maschio di episcopus è di un pallido colore azzurro con macchie bianche sulle ali. Nel loro comportamento ricordano il passero comune europeo, che non esiste in Sud-America, e il cui posto è stato preso in larga misura da questi familiari tanagra. Essi sono vivaci, instancabili audaci ma cauti, il canto è molto simile, cinguettante e disarmonico e sembrano avvezzi alla vicinanza dell'uomo, sebbene non costruiscano i loro nidi sulle case. Un altro uccello comune molto interessante è il Japìm, una specie di Cassicus (C. icteronotus). Appartiene alla stessa famiglia dei nostri storni, gazze e corvi neri e possiede un ricco piumaggio giallo e nero, molto compatto e vellutato. La forma e la fisionomia della testa sono simili a quelle delle gazze, ha luminosi occhi grigi che gli conferiscono la stessa espressione intelligente. Ha abitudini sociali e costruisce il proprio nido sugli alberi in prossimità delle abitazioni, come fanno i corvi neri. I nidi, però, sono costruiti diversamente, sono a forma di borsa, lunghi due piedi e sospesi ai rami sottili tutti intorno all'albero, alcuni dei quali molto vicino al suolo. L'ingresso si trova in prossimità del fondo del nido. L'uccello è il grande favorito dei brasiliani del Parà, è una creatura rumorosa, curiosa, balbettante che va e viene incessantemente , cianciando con i suoi compari, ed è molto sollecito nell'imitare altri uccelli, specialmente le galline dei dintorni. Esisteva una volta un settimanale, pubblicato a Parà, “Il Japìn”, nome scelto, suppongo, pensando alla propensione al balbettio dell'uccello. Le uova sono rotondeggianti, di colore bianco-bluastro, macchiettate di marrone. |
Di altri vertebrati ne vedemmo molto pochi, eccetto le lucertole. Sicuramente questi rettili attirano l'attenzione dei visitatori del Nord-Europa a causa del loro aspetto strano, del grande numero e varietà. Le specie che si vedono arrampicarsi sui muri degli edifici in città sono diverse da quelle che si trovano all'interno delle case e da quelle che abitano la foresta. Sono animali dall'aspetto sgradevole, dai colori simili ai cumuli di pietre o ai muri di fango su cui si vedono di solito.
Le lucertole delle case appartengono ad una particolare famiglia, quella dei gechi, e si possono trovare perfino nelle case ben tenute, più frequentemente sui muri o sul soffitto su cui stanno aggrappate ed immobili durante il giorno e divenendo attive di notte. I gechi sono di un grigio macchiettato color della cenere. La struttura dell'estremità delle zampe è adattata meravigliosamente per aderire e correre lungo superfici lisce; la suola inferiore delle dita si espande in cuscinetti, al di sotto dei quali pliche della pelle formano una serie di lamine flessibili. Grazie a questo apparato possono correre o camminare sulla liscia superficie del soffitto con il dorso rivolto verso il basso; le lamelle sotto le dita aspirano ed espellono l'aria alternativamente attraverso l'azione di muscoli. Questi animali hanno un aspetto davvero repellente. I brasiliani danno loro il nome di Osgas e credono fermamente che siano velenosi; si tratta in realtà di creature del tutto innocue. I gechi che si trovano nelle case sono piccoli, ma ne ho veduti alcuni di grande taglia nelle fessure dei tronchi degli alberi nella foresta. Talvolta si vedono gechi con la coda biforcuta che risulta dallo spuntare lateralmente di una coda rudimentale a causa di una ferita.
Un colpo secco può causare il distacco della coda, la cui perdita può essere sostituita dalla rinascita di una nuova. |
La coda delle lucertole sembra quasi essere una inutile appendice; mi sono spesso divertito in periferia, mentre riposavo nella veranda della nostra dimora durante le calde ore del primo pomeriggio, a osservare le variegate lucertole terrestri, verdi, gialle e marroni. Facevano capolino rovistando intorno alle radici dell'erba con le zampe anteriori, alla ricerca di larve di insetti. Al più piccolo allarme si drizzavano sulle zampe, la coda eretta che evidentemente costituiva un ostacolo alla fuga, costringendole a scappare ancheggiando goffamente.
Accanto agli uccelli e alle lucertole, anche gli insetti della periferia di Parà richiedono qualche commento. Le specie osservate nei luoghi aperti ed erbosi, come già evidenziato, sono in genere differenti da quelle che dimorano all'ombra della foresta. Nei giardini si possono vedere molte vistose e graziose farfalle. Vi sono due specie con le ali a coda di rondine, con i colori simili alla nostra Papilio machaon, una bianca cavolaia (Pieris monuste) e due o tre specie di farfalle dai colori arancio e giallo zolfo che non appartengono, tuttavia, al medesimo genere delle nostre specie inglesi.
Accanto agli uccelli e alle lucertole, anche gli insetti della periferia di Parà richiedono qualche commento. Le specie osservate nei luoghi aperti ed erbosi, come già evidenziato, sono in genere differenti da quelle che dimorano all'ombra della foresta. Nei giardini si possono vedere molte vistose e graziose farfalle. Vi sono due specie con le ali a coda di rondine, con i colori simili alla nostra Papilio machaon, una bianca cavolaia (Pieris monuste) e due o tre specie di farfalle dai colori arancio e giallo zolfo che non appartengono, tuttavia, al medesimo genere delle nostre specie inglesi.
Negli spazi aperti coperti per lo più da erbacce è comune una farfalla bellissima, con macchie a forma di occhi sulle ali, la Junonia lavinia, la sola specie amazzonica parente stretta della nostra Vanessa, Ammiraglia e farfalla Pavone. Un giorno facemmo la nostra prima conoscenza di due delle più belle produzioni della natura del luogo, le farfalle Helicopis cupido e H. endymion. Un poco oltre la nostra casa, uno degli stretti sentieri erbosi di cui ho parlato, si dipartiva dal viale Monguba e conduceva, tra alte pareti di piante rampicanti e magnifici fiori, verso un avvallamento umido nel quale, in un angolo pittoresco, si trovava un pozzo pubblico immerso in un gruppo di palme Mucajà. Sui tronchi degli alberi, sui muri e sulle palizzate cresceva una grande quantità di piante rampicanti del genere Pothos con le sue ampie e lucenti foglie cuoriformi. Queste piante sono il rifugio delle due specie di eleganti farfalle e ne catturammo un gran numero di esemplari. Hanno una struttura delicatissima, le ali sono color crema ed il paio posteriore possiede diverse appendici simili a code con spruzzate argentee. il loro volo è molto lento e flebile, cercano protezione sulla faccia inferiore delle foglie ed in riposo chiudono le ali sul dorso, così da esporne la brillante superficie inferiore.
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